Khorasan
In origine coltivato nella fascia compresa tra l’Anatolia e l’Altopiano iranico e tra l’Egitto e la Mesopotamia e per questo conosciuto anche come Grano degli Egizi, pare sia arrivato in Italia da due diverse direzioni: da sud, attraverso il Mar Mediterraneo, e da Nord, seguendo la rotta balcanica. Per questo prende diversi nomi: Saragolla (Sarga, giallo – e Golyo, seme) e significa letteralmente “chicco giallo”, con varietà Saragolla turchesco, Lucano, la Zingaresca, la Bulgara, la Saragolletta del Sannio, Perciasacchi, Strazzavisazz. È la varietà di frumento su cui la Kamut Enterprise ha fondato il suo successo mondiale. Ad alto valore energetico e nutritivo. La sua resa è di circa 22 quintali per ettaro. Più ricco di proteine di un normale grano duro con una delicatissima qualità di glutine, si presta sia alla preparazione di pasta sia a prodotti da forno. Presenta un fusto molto alto, anche oltre i 170 cm; ha la cariosside nuda, vitrea e allungata più di quella di qualunque altro frumento.
Una nota storica. Con il grano Khorasan si sfornano squisiti pani leggeri con mollica dolce e dorata, dal gusto delicato e facilmente digeribile. Nel 1801 l’abate Bernardo Quartapelle nel suo trattato “I Principi Della Vegetazione Ovvero Come Coltivar La Terra Per Trarre Da Essa Il Maggior Possibile Frutto” riporta che nell‟Agro Pretuziano (antica denominazione della Provincia di Teramo)… i nostri agricoltori distinguono diverse specie di grani, chiamandone altri duri altri bianchi. Fra i primi occupa il principal luogo la Saragolla, i cui acini sono lunghetti, sodi e di color biondo … Le migliori saragolle del nostro Regno … ottime per fare paste, si seminano in Novembre e Dicembre. È un grano lungo, gialliccio, e di gran durata…”.